IL
CADUCEO
Il caduceo è il simbolo del commercio ed è associato con il dio greco Hermes (divenuto Mercurio per i Romani). Ordinariamente era il bastone di araldo[1], a volte con ali, con due nastri bianchi attaccati. I nastri col tempo diventarono serpenti, in forma di otto. Il caduceo era il bastone sacro o lo scettro del dio greco Hermes, che lo esibiva come simbolo per dirimere le liti, poiché tale bastone era la manifestazione fisica dell’"Equilibrio" che doveva esserci in tutte le cose. Hermes, in quanto messaggero degli dèi, era anche il mediatore della volontà divina presso gli uomini. Per questo bastoni simili al caduceo venivano mostrati dagli araldi e dagli ambasciatori come simbolo della loro funzione mediatrice. I due serpenti sono associati alle grandi energie solari e lunari e rappresentano la parte destra e sinistra del corpo. Si intersecano tra di loro e attraversano in continuazione il Grande Fiume centrale. Secondo una variante del mito il Caduceo rappresentato con due serpenti avvolti a spirale, è la rappresentazione fisica del bene e del male degli uomini, tenute in equilibrio dalla bacchetta del dio Ermes, che ne controlla l'equilibrio. Le ali simboleggiano il primato dell'intelligenza, che si pone al di sopra della materia per poterla dominare attraverso la conoscenza, infatti Asclepio è considerato il più grande medico dell'antichità, ed Ermes era noto anche come dio del commercio.
Sito grafia: http://it.wikipedia.org/wiki/Caduceo
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[1] per gli antichi greci l'araldo aveva il compito di rendere pubblici gli atti e disposizioni delle autorità civili e religiose e talvolta di mantenere le relazioni con popoli stranieri o nemici.
Il caduceo è il simbolo del commercio ed è associato con il dio greco Hermes (divenuto Mercurio per i Romani). Ordinariamente era il bastone di araldo[1], a volte con ali, con due nastri bianchi attaccati. I nastri col tempo diventarono serpenti, in forma di otto. Il caduceo era il bastone sacro o lo scettro del dio greco Hermes, che lo esibiva come simbolo per dirimere le liti, poiché tale bastone era la manifestazione fisica dell’"Equilibrio" che doveva esserci in tutte le cose. Hermes, in quanto messaggero degli dèi, era anche il mediatore della volontà divina presso gli uomini. Per questo bastoni simili al caduceo venivano mostrati dagli araldi e dagli ambasciatori come simbolo della loro funzione mediatrice. I due serpenti sono associati alle grandi energie solari e lunari e rappresentano la parte destra e sinistra del corpo. Si intersecano tra di loro e attraversano in continuazione il Grande Fiume centrale. Secondo una variante del mito il Caduceo rappresentato con due serpenti avvolti a spirale, è la rappresentazione fisica del bene e del male degli uomini, tenute in equilibrio dalla bacchetta del dio Ermes, che ne controlla l'equilibrio. Le ali simboleggiano il primato dell'intelligenza, che si pone al di sopra della materia per poterla dominare attraverso la conoscenza, infatti Asclepio è considerato il più grande medico dell'antichità, ed Ermes era noto anche come dio del commercio.
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[1] per gli antichi greci l'araldo aveva il compito di rendere pubblici gli atti e disposizioni delle autorità civili e religiose e talvolta di mantenere le relazioni con popoli stranieri o nemici.
ASCLEPIO
Il Bastone di Asclepio è un antico simbolo greco associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga. Asclepio, o Esculapio, era il dio della salute nell'antico Pantheon Greco. Il bastone di Asclepio simboleggia le arti sanitarie, combinando il serpente con la verga. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici, era capace infatti di guarire ogni tipo di malattia. Questo è frequentemente confuso con il Caduceo (che ha due serpenti), simbolo del commercio e associato al dio Ermes.
Sito grafia: http://it.wikipedia.org/wiki/Bastone_di_Asclepio
LEGGENDA DEL BASTONE DI ASCLEPIO
Un giorno Coronide, figlia di Flegia, fu notata da Apollo, mentre si bagnava nel lago Beobi, in Tessaglia. Così Apollo, perdutamente innamorato di lei, ne fece la sua amante.
Coronide morì, e mentre il suo spirito si avviava verso il Tartaro, Apollo ripresosi dallo smarrimento di quella morte voluta da lui stesso, si rese conto che sulla pira stava bruciando anche suo figlio. In un tentativo estremo di salvezza, si avvicina alla pira funeraria e con la mano ghermisce il ventre di Coronide strappando dalle fiamme il figlio che portava in grembo. Apollo affidò suo figlio al centauro Chirone che lo istruì nell'arte della medicina e della caccia. Asclepio divenne impareggiabile nell'esercizio dell'arte medica, avendo appreso la medicina sia da suo padre Apollo, inventore dell'oculistica, sia da Chirone inventore della medicina chirurgica che praticava ricorrendo all'uso delle erbe.
Asclepio riuscì a strappare diversi uomini dalla morte
Sito grafia: http://www.demetra.org/index.php/i-miti-gli-eroi-e-le-leggende-del-passato/39-mitologiagreca/74-la-leggenda-di-asclepio
Il Bastone di Asclepio è un antico simbolo greco associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga. Asclepio, o Esculapio, era il dio della salute nell'antico Pantheon Greco. Il bastone di Asclepio simboleggia le arti sanitarie, combinando il serpente con la verga. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici, era capace infatti di guarire ogni tipo di malattia. Questo è frequentemente confuso con il Caduceo (che ha due serpenti), simbolo del commercio e associato al dio Ermes.
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LEGGENDA DEL BASTONE DI ASCLEPIO
Un giorno Coronide, figlia di Flegia, fu notata da Apollo, mentre si bagnava nel lago Beobi, in Tessaglia. Così Apollo, perdutamente innamorato di lei, ne fece la sua amante.
Coronide morì, e mentre il suo spirito si avviava verso il Tartaro, Apollo ripresosi dallo smarrimento di quella morte voluta da lui stesso, si rese conto che sulla pira stava bruciando anche suo figlio. In un tentativo estremo di salvezza, si avvicina alla pira funeraria e con la mano ghermisce il ventre di Coronide strappando dalle fiamme il figlio che portava in grembo. Apollo affidò suo figlio al centauro Chirone che lo istruì nell'arte della medicina e della caccia. Asclepio divenne impareggiabile nell'esercizio dell'arte medica, avendo appreso la medicina sia da suo padre Apollo, inventore dell'oculistica, sia da Chirone inventore della medicina chirurgica che praticava ricorrendo all'uso delle erbe.
Asclepio riuscì a strappare diversi uomini dalla morte
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MITOLOGIA CINESE
Mito della creazione
Si dice che in principio il cielo e la terra erano un tutt’uno, galleggiante nel caos. Alcuni parlano di una sorta di uovo cosmico, nero, circondato dall’oscurità, al cui interno dormiva il gigante Pan Gu. Dopo 18.000 anni, Pan Gu si svegliò dal suo lungo sonno e, con un’enorme ascia, ruppe l’uovo e uscì. La parte superiore del guscio galleggiò verso l’alto e formò la volta celeste (Yang), mentre l’altra parte, più fredda, formò la Terra (Yin) e Pan Gu rimase nel mezzo, con la testa che toccava il Cielo e i piedi piantati per terra. Il Cielo e la Terra crebbero così e Pan Gu crebbe con loro. Si dice quindi che Pan Gu sostenne il Cielo sulle spalle per tenerlo separato dalla Terra, fino a quando le due parti rimasero al loro posto definitivamente. Pan Gu si sdraiò stremato sentendo la morte avvicinarsi. Quando morì, le diverse parti del suo corpo formarono varie caratteristiche del pianeta.
Sito grafia: http://www.studioarkiki.com/?p=240
Mito della creazione
Si dice che in principio il cielo e la terra erano un tutt’uno, galleggiante nel caos. Alcuni parlano di una sorta di uovo cosmico, nero, circondato dall’oscurità, al cui interno dormiva il gigante Pan Gu. Dopo 18.000 anni, Pan Gu si svegliò dal suo lungo sonno e, con un’enorme ascia, ruppe l’uovo e uscì. La parte superiore del guscio galleggiò verso l’alto e formò la volta celeste (Yang), mentre l’altra parte, più fredda, formò la Terra (Yin) e Pan Gu rimase nel mezzo, con la testa che toccava il Cielo e i piedi piantati per terra. Il Cielo e la Terra crebbero così e Pan Gu crebbe con loro. Si dice quindi che Pan Gu sostenne il Cielo sulle spalle per tenerlo separato dalla Terra, fino a quando le due parti rimasero al loro posto definitivamente. Pan Gu si sdraiò stremato sentendo la morte avvicinarsi. Quando morì, le diverse parti del suo corpo formarono varie caratteristiche del pianeta.
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Yin e Yang
Il simbolo del Tao è formato da due spirali, una che si avvolge e l'altra che si svolge a partire da un unico Centro.
Le due spirali rappresentano la discesa ed ascesa degli aspetti opposti di ogni energia del cosmo.
Il Simbolo pertanto è una simmetria rotazionale ciclica : la spirale bianca ha l'inizio dove finisca la spirale nera.
I caratteri tradizionali per Yin e Yang possono essere separati e tradotti approssimativamente come il ‘lato in ombra della collina’ (Yin) e il ‘lato soleggiato della collina’ (Yang). Il concetto di Yin e Yang può essere illustrato da questa tabella:
Sito grafia: http://it.wikipedia.org/wiki/yin_e_yang
Il simbolo del Tao è formato da due spirali, una che si avvolge e l'altra che si svolge a partire da un unico Centro.
Le due spirali rappresentano la discesa ed ascesa degli aspetti opposti di ogni energia del cosmo.
Il Simbolo pertanto è una simmetria rotazionale ciclica : la spirale bianca ha l'inizio dove finisca la spirale nera.
I caratteri tradizionali per Yin e Yang possono essere separati e tradotti approssimativamente come il ‘lato in ombra della collina’ (Yin) e il ‘lato soleggiato della collina’ (Yang). Il concetto di Yin e Yang può essere illustrato da questa tabella:
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MITO DEL SERPENTE
Non c'è animale più rappresentato nella simbologia di tutti i tempi come il serpente. E' l'antenato mitico, simbolo stesso della cura, originario alle sorgenti della vita. Nella nostra cultura prevale il suo lato negativo in quanto la Cristianità, soprattutto nel pensiero medioevale, ne ha sottolineato la valenza malefica e distruttrice, associandolo spesso alla lussuria della donna. Animale-simbolo considerato in modo contraddittorio; in molte culture arcaiche rappresenta il mondo degli inferi e il regno dei morti per la sua abitudine a ritirarsi in luoghi nascosti o in buche della terra. In tal modo rimanda alla vita e alla morte, al chiaro e allo scuro, sempre legati. Rappresenta lo spirito di una grande divinità, cosmografica e geografica. Sia nella cultura greca che in quella egizia, il serpente è colto nella sua doppiezza: è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale dell'indifferenziato. Ma è anche apprezzato e venerato poiché rappresenta l'altra faccia dello spirito, il vivificante, l'ispiratore della vita.
Sito grafia: http://www.boidi.it/forum/topics/il-serpente-nella-mitologia-dei-diversi-popoli-e-periodi
Non c'è animale più rappresentato nella simbologia di tutti i tempi come il serpente. E' l'antenato mitico, simbolo stesso della cura, originario alle sorgenti della vita. Nella nostra cultura prevale il suo lato negativo in quanto la Cristianità, soprattutto nel pensiero medioevale, ne ha sottolineato la valenza malefica e distruttrice, associandolo spesso alla lussuria della donna. Animale-simbolo considerato in modo contraddittorio; in molte culture arcaiche rappresenta il mondo degli inferi e il regno dei morti per la sua abitudine a ritirarsi in luoghi nascosti o in buche della terra. In tal modo rimanda alla vita e alla morte, al chiaro e allo scuro, sempre legati. Rappresenta lo spirito di una grande divinità, cosmografica e geografica. Sia nella cultura greca che in quella egizia, il serpente è colto nella sua doppiezza: è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale dell'indifferenziato. Ma è anche apprezzato e venerato poiché rappresenta l'altra faccia dello spirito, il vivificante, l'ispiratore della vita.
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