CONCETTO
DI SPIRALE NELLA STORIA
Vico pensa che vi siano dei modelli secondo i quali la storia si sviluppa. Esiste una logica riguardo questo sviluppo, che si ripete nelle diverse nazioni: questa struttura ferrea è la "storia ideale eterna". Vico non ha dato però una risposta soddisfacente alla questione a proposito del rapporto tra la teoria dei 'cicli storici' e il concetto di 'sviluppo'.
Per lui il medioevo è una ripetizione della cultura antica; non si chiede se questo sia qualcosa di più alto del mondo arcaico dei greci e romani. Si potrebbe pensare che non si tratti di veri cicli, ma di una spirale e che le ripetizioni si verifichino ad un livello superiore. Ma Vico non dice nulla in proposito; egli è interessato alle similitudini tra il primo medioevo e le culture arcaiche e non analizza il problema anche sulla base di un eventuale progresso nei cicli che si susseguono. L’assenza, nel pensiero di Vico, di una riflessione sul pensiero di 'sviluppo storico' può derivare, in parte, dal fatto che il 'progresso' sarà definito soltanto verso la fine del '700. La teoria Vichiana è inoltre influenzata dal pensiero di Platone, nel quale questa categoria non esiste: il cosmo è una struttura che si ripete eternamente e che non può implicare un progresso infinito. Nella convinzione della "ripetizione eterna dei cicli", egli scrive che se ci fosse un infinito numero di mondi, questi cicli si ripeterebbero sempre.
Il ciclo non è veramente in questo modo, perché se così fosse non avremmo altro che l’eterno ritorno dell’identico, il che non è; quello che chiamiamo ciclo in realtà assume la figura della spirale.
Sito Grafia: https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070814042855AAk55C1
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=31648
Vico pensa che vi siano dei modelli secondo i quali la storia si sviluppa. Esiste una logica riguardo questo sviluppo, che si ripete nelle diverse nazioni: questa struttura ferrea è la "storia ideale eterna". Vico non ha dato però una risposta soddisfacente alla questione a proposito del rapporto tra la teoria dei 'cicli storici' e il concetto di 'sviluppo'.
Per lui il medioevo è una ripetizione della cultura antica; non si chiede se questo sia qualcosa di più alto del mondo arcaico dei greci e romani. Si potrebbe pensare che non si tratti di veri cicli, ma di una spirale e che le ripetizioni si verifichino ad un livello superiore. Ma Vico non dice nulla in proposito; egli è interessato alle similitudini tra il primo medioevo e le culture arcaiche e non analizza il problema anche sulla base di un eventuale progresso nei cicli che si susseguono. L’assenza, nel pensiero di Vico, di una riflessione sul pensiero di 'sviluppo storico' può derivare, in parte, dal fatto che il 'progresso' sarà definito soltanto verso la fine del '700. La teoria Vichiana è inoltre influenzata dal pensiero di Platone, nel quale questa categoria non esiste: il cosmo è una struttura che si ripete eternamente e che non può implicare un progresso infinito. Nella convinzione della "ripetizione eterna dei cicli", egli scrive che se ci fosse un infinito numero di mondi, questi cicli si ripeterebbero sempre.
Il ciclo non è veramente in questo modo, perché se così fosse non avremmo altro che l’eterno ritorno dell’identico, il che non è; quello che chiamiamo ciclo in realtà assume la figura della spirale.
Sito Grafia: https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070814042855AAk55C1
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=31648